Guatemala al ballottaggio: si sfidano Jimmy Morales, ex comico, e Sandra Torres, accusata di reati elettorali
Il Guatemala chiude le elezioni presidenziali nel momento più convulso degli ultimi vent’anni, con un presidente in carcere e migliaia di persone in strada a manifestare contro la corruzione del sistema politico. Il Paese andrà al ballottaggio il 25 ottobre. Il favorito è il comico Jimmy Morales, nuovo volto del Frente de Convergencia Nacional, un partito fondato da un gruppo di militari che parteciparono alla guerra civile guatemalteca (1960-1996) durante la quale si consumò il genocidio del popolo indigeno maya. A sfidarlo sarà Sandra Torres di Unidad Nacional de la Esperanza (UNE), ex moglie dell’ex presidente Álvaro Colom, accusata di reati elettorali dal Tribunal Supremo Electoral (TSE).
Più del 70% della popolazione guatemalteca si è recata alle urne, malgrado il movimento popolare che si è formato negli ultimi mesi contro la corruzione istituzionale – composto dalla popolazione rurale come dalla classe media urbana – avesse lanciato un appello in favore dell’astensionismo. “Durante la giornata elettorale ci sono stati molti episodi di acarreo: alcuni partiti hanno organizzato pullman per trasportare votanti in comuni differenti rispetto a quello di residenza, perché li votassero a cambio di un compenso economico – racconta a IlFattoQuotidiano.it Iduvina Hernández, direttrice della organizzazione non governativa guatemalteca Seguridad en Democrácia – questi metodi rappresentano una dimostrazione in più del fatto che nessun candidato può rappresentare il cambiamento di cui il paese ha bisogno”.
L’ex presidente guatemalteco Otto Pérez Molina era in carica fino al 4 settembre, quando un giudice ha firmato un mandato di cattura nei suoi confronti. Ora dorme in cella. Tutto è iniziato con l’intercettazione di una chiamata telefonica in cui un funzionario della dogana guatemalteca, Julio Aldana, spiegava a un imprenditore il nuovo meccanismo per far passare i suoi prodotti attraverso la frontiera. Si chiama La Linea e offriva agli importatori uno sconto sulle tasse del 40% a cambio di una “commissione”, che ha creato un buco nelle casse dell’erario di 130 milioni di dollari.
L’ex presidente guatemalteco Otto Pérez Molina era in carica fino al 4 settembre, quando un giudice ha firmato un mandato di cattura nei suoi confronti. Ora dorme in cella. Tutto è iniziato con l’intercettazione di una chiamata telefonica in cui un funzionario della dogana guatemalteca, Julio Aldana, spiegava a un imprenditore il nuovo meccanismo per far passare i suoi prodotti attraverso la frontiera. Si chiama La Linea e offriva agli importatori uno sconto sulle tasse del 40% a cambio di una “commissione”, che ha creato un buco nelle casse dell’erario di 130 milioni di dollari.